Visitare Trani, la lenta
Centro della movida locale, a dicembre Trani ritrova la sua vocazione di “città lenta”. Al porto mi perdo nelle contrattazioni tra clienti e pescatori, appena rientrati con polpi rosa corallo, pesciolini vitrei e anguille argentee, e in Piazza del Duomo aspetto il tramonto:- il cielo attorno alla Cattedrale di Trani, in pietra locale bianca, passa dall’azzurro al nero viola e al nero vellutato della notte. Certo, ci vuole un pizzico di pazienza, ma d’altro canto sono a Trani, la lenta.
- Castello di Trani vale una visita e, se possibile, con una guida. Valentina, la guida di Novaapulia, mi ha condotto nel labirinto del Castello di Federico II, comprese le celle di isolamento a cui i prigionieri erano assegnati per ulteriore punizione quando il castello divenne prigione nell’Ottocento.
- Un dedalo anche le strade della Giudecca di Trani, ovvero l’area in cui gli Ebrei vivevano per propria scelta, non perché costretti, come nei “ghetti”.
Tra le tante proposte del ristorante “Le lampare del Fortino”, in un antico fortino sul porto di Trani, io vi suggerisco senza ombra di dubbio:
- il risotto con i gamberetti e lo yuzu, perché io adoro il risotto e qui è in versione, se volete,“fusion”, tra i gamberetti del Mediterraneo e lo yuzu che è una salsa, ho scoperto grazie allo chef Domenico di Tondo, che ha il profumo di un limone giapponese, lo yuzu.
- il Susumaniello Serre di Le Due Palme è il vino che scelgo. Il sommelier Gaetano Tassiello lo ha saggiamente aperto e lasciato respirare prima di versare. Un bel rosso che mi ha stregato, soprattutto dopo che ho scoperto che è ricco di antociani (antiossidanti naturali)
Castel del Monte, la leggenda
Sopra un altopiano, con una vista sulle Murgie e sulla piana pugliese si erge Castel del Monte. Avrei potuto dire “la fortezza” di Castel del Monte, ma mi sarei attirata le smentite e le critiche degli esperti, presunti o davvero tali. Quale fosse la funzione della possente costruzione ottagonale voluta da Federico II, lo stupor mundi, non si sa.- Qualcuno parla di “casino di caccia”, e lo Svevo era un appassionato dell’arte venatoria, soprattutto della caccia con il falcone.
- Altri azzardano l’ipotesi fortezza, subito smentita da chi fa notare alcuni aspetti (l’orientamento delle feritoie, lo sviluppo delle scale…) che contraddirebbero l’ipotesi.
- Qualcuno, addirittura, parla di hammam per via delle canaline che corrono lungo le stanze e dell’immersione di Federico II nella cultura araba.
- O c’è chi, giocando sul numero otto, sulla forma della pianta dell’edificio, sulle mura etc ne fa un luogo dalla forte valenza esoterica.
Bocconcini di mozzarella, nodini, bufale come se piovesse. Perfette per una pausa sia a metà mattina che a metà pomeriggio, come aperitivo ma anche come piatto principale, io adoro mozzarelle e formaggi vari. In Puglia, ho trovato il paradiso. Ho gustato in particolare quelle del Caseificio Iadarola. Per il vino, ho ben due scelte del cuore:
- Violante delle Cantine Rivera, perché ha il nome di una delle figlie di Federico II che pare andò sposa proprio a Castel del Monte e perché ha dentro proprio il profumo delle viole. È un Nero di Troia ma molto fresco, “perché” spiega Sebastiano Rivera “macera brevemente sulle bucce”.
- Maniero che, come spiega Sebastiano Spagnoletti Zeuli, responsabile commerciale delle cantine Vignuolo, è un riserva frutto dell’ostinazione dei contadini di queste terre, che hanno combinato Aglianico e Nero di Troia e e traggono un bel rosso che ha il colore dei rubino con sfumature granata. Una poesia già nei riflessi e io ho molto apprezzato. È proprio vero che si assaggia prima con gli occhi!
Troia
Spesso snobbata dagli itinerari in terra pugliese, invece Troia è un borgo perfetto per capire come la Puglia, ma un po’ tutta l’Italia, sia frutto di scambi, incontri e scontri. La sua Cattedrale ha un rosone capolavoro con una delicata colonna centrale. Girandole attorno si notano i caratteri tipici dell’architettura pisana, ma anche gli elementi decorativi di stampo arabeggiante, addirittura le mezzeluna. Dentro, uno spazio minimalista e suggestivo frutto dei lavori di ristrutturazione che hanno eliminato le sovrastrutture barocche e settecentesce per restituire un interno quasi spoglio. Quando essere a Troia? Mi dicono che le celebrazioni di Pasqua a Troia con la “Marcia delle Catene” sia uno dei momenti più emozionanti: 5 penitenti, incappucciati e con pesati catene ai piedi scalzi, portano in giro per Troia una croce di circa 30 chili.
Cosa mangiare a Troia in Puglia? Orecchiette alle cime di rapa, polpette e il dolce tipico, la passionata
Qui non so decidere tra due delizie che ho assaggiato:
- le polpette della signora Maria Neve, ristorante omonimo, buonissime, come si facevano una volta: gusto bello forte e deciso. Maria è una forza della Natura, spigliata, ironica e sempre con una soluzione pronta.
- la passionata della signora Lucia Casoli della medesima pasticceria. Lucia ha creato questa cupolina di pan di spagna e panna fresca ricoperta di glassa alla mandorla al pistacchio e, credetemi, anche se no siete appassionate di dolci, non potete non assaggiarla.Il mio consiglio è: prendetene una in 3.
Ho ancora molto altro da raccontarvi della Puglia, ma soprattutto delle persone che ho conosciuto qui. Credo che ne scriverò ai primi di gennaio 2019. Seguitemi nel nuovo anno alla scoperta di nuovi amici pugliesi, perché, tra l’altro, il nuovo anno sarà proprio un anno dedicato alle persone oltre che ai luoghi.
Qui la lista dei prodotti e delle aziende che mi hanno regalato le loro storie e i loro sapori (e saperi)- Ristorante Le Lampare al Fortino a Trani, BAT
- Susumaniello Serre de Le Due Palme a Cellino San Marco, BR
- Pasticceria Casoli a Troia, FG
- Caseificio Iadarola
- Cantine Rivera ad Andria, BAT
- Vignuolo a Castel del Monte, BAT
- La Marchesa a Lucera (FG)
Mi viene voglia di ripartire. Grazie 🙏
Ok, io sono pronta.
Quando si parte?