Domenica 7 luglio ho partecipato all’Ortica Street Art Tour Quiz, un percorso interattivo e coinvolgente fra le opere di street art nel quartiere Ortica a Milano, organizzato dalle ragazze di Milano Sguardi Inediti e X City Tours. Quello che ho più apprezzato di questo tour è stata la forma originale e l’aspetto ludico di “gara”: si è divisi in squadre e lungo il percorso, che è a tempo, ci sono delle missioni da completare, domande a cui rispondere che danno un punteggio e un premio finale.
L’Ortica Tour Quiz è stata per me l’ennesima conferma del fatto il capoluogo lombardo ha molto di interessante da offrire nonostante, da brava sabauda, io abbia sempre avuto qualche perplessità e pregiudizio nei suoi confronti. Invece ancora una volta ho avuto il piacere di addentrarmi in un quartiere affascinante, nella zona sud-est della città a 8 minuti di autobus dalla stazione ferroviaria di Milano Lambrate, ricco di storia, interessanti architetture industriali e soprattutto street art.
Il progetto ORME e la street art nel quartiere Ortica a Milano
A Ortica è attivo dal 2004 il collettivo Orticanoodles, ovvero gli street artist italiani Wally e Alita, che proprio qui hanno creato il loro laboratorio e dato avvio al progetto ORME Ortica Memoria, un quartiere/museo a cielo aperto, testimonianza dei grandi avvenimenti storici, politici e culturali del ‘900 italiano.
ORME Ortica Memoria è partito nel 2017 ed entro la fine di quest’anno saranno completati i 20 murales previsti, dislocati in vari punti rappresentativi del quartiere, e dedicati ognuno ad una tematica diversa. Questi lavori sono un interessante spunto di riflessione e talvolta commemorazione di fatti e uomini significativi del nostro recente passato, attraverso lo stile riconoscibile e vivace dei due artisti italiani.
La scelta di certi colori e abbinamenti rendono unico ogni singolo muro, mentre il segno grafico e lo stile personale degli Orticanoodles danno coerenza e unitarietà a quest’opera diffusa.
Partendo dal complesso Martinitt, un tempo storico orfanotrofio maschile e oggi teatro, siamo stati divisi a squadre, dotati di mappa e guida esplicativa,ed a quel punto è stato molto agevole e divertente muoverci liberamente fra le vie di Ortica.

La facciata del Teatro Martinitt, punto di partenza del tour. Ospita numerose produzioni in prosa e di danza, nonchè un cinema.
Il murales delle donne
Il primo muro che incontriamo sul nostro percorso è quello dedicato alle donne del ‘900, su un’ala dell’Istituto Alberghiero Pasolini.
I colori dominanti qui sono il rosso, l’ocra, il marrone e il grigio, sapientemente mischiati per raffigurare i volti fieri di donne simbolo della lotta per l’emancipazione femminile a Milano come la giornalista Camilla Cederna, la chimica Maria Maddalena Rossi o la poetessa e fotografa Antonia Pozzi.
Le opere del ponte ferroviario
Poco dopo l’istituto alberghiero si arriva al ponte ferroviario di Via San Faustino, dove si possono ammirare il muro dell’immigrazione sulle pareti del tunnel sottostante e quelli dedicati alla legalità e alla musica popolare sulle pareti esterne.
Il murales dell’immigrazione crea un parallelismo molto attuale fra l’emigrazione italiana di inizio secolo verso Stati Uniti e Sud America e l’immigrazione recente degli sbarchi nel Sud Italia.
L’uso di colori freddi come viola, rossi e azzurri contrastano nettamente con il nero dei volti degli uomini raffigurati.
Il muro della legalità, subito usciti dal tunnel sulla destra, spicca sulle altre opere di street art, perché è l’unico murales a Ortica dove il colore verde ha una predominanza così netta. Sarei molto curiosa di sapere se la scelta di questo colore specifico abbinato a questa tematica sia casuale o se si sia trattato di una scelta stilistica e semantica precisa.
I volti di uomini e donne come Carlo Alberto Dalla Chiesa, Walter Tobagi, Tina Anselmi o Giorgio Ambrosoli sono raffigurati con tratti morbidi, meno spigolosi, ad esaltarne l’umanità, la forza dell’impegno quotidiano e il loro sacrificio di uomini dalla schiena dritta piuttosto che eroi.

I volti fieri di alcuni dei protagonisti della recente storia italiana raffigurati sul muro della legalità.
Speculare a questo muro troviamo quello dedicato alla musica popolare, protagonista ad Ortica riveste da protagonista: Enzo Jannacci, Ornella Vanoni, Nanni Svampa e gli altri musicisti ritratti hanno infatti raccontato spesso nelle loro canzoni scorci di vita proletaria e criminale ambientata fra queste strade.
L’antica zona agricola oggi santuario della street art nel quartiere Ortica a Milano
Proseguendo poi lungo via San Faustino si incontrano il muro della cooperazione, e, poco dopo aver svoltato su via dell’Ortica, al numero 12, ecco il più iconico lavoro del progetto, il muro dedicato al quartiere stesso.
Questo murales è l’unico che non ha raffigurati volti umani, ma solo bellissimi fiori di campo.
Ricorda e testimonia l’origine agricola di Ortica, quando non era ancora un borgo industriale proletario, ma una zona di campi dove si pescava nel fiume Lambro.
La scelta dei fiori rappresentati, i papaveri rossi, ha però un doppio significato commemorativo, ovvero sia l’origine contadina del quartiere che le vittime della Seconda Guerra Mondiale.
A livello cromatico è l’unico muro per cui sono stati utilizzati i colori fucsia e porpora, abbinati a verdi e azzurri.

Fiori di campo e papaveri ricordano l’origine agricola del quartiere Ortica e commemorano anche le vittime della Seconda Guerra Mondiale.
Ortica non è solo murales: la Balera dell’Ortica e Impronta Birraia
Lungo il percorso ci imbattiamo anche in due locali molto conosciuti e frequentati del quartiere:
- il primo è La Balera dell’Ortica, in via Giovanni Antonio Amadeo 78, che conserva davvero il sapore di altri tempi. Nata come dopolavoro ferroviario e bocciofila, la Balera dell’Ortica è tornata in auge e alla sua vocazione originale, grazie ad Antonio Di Furia. Lui, dopo 10 anni di abbandono, ha preso in mano la gestione di bocciofila, trattoria casalinga e soprattutto sala da ballo, punto fermo per gli appassionati di swing e boogie di Milano.

Ortica non è solo street art: alla Balera dell’Ortica potrete trovare un’ottima cucina casalinga e serate dedicate a boogie e swing.
Proseguendo nel nostro tour di street art a Ortica incontriamo ancora due muri, quello dedicato alle Guerre Mondiali e agli Alpini, e il bellissimo muro dei Lavoratori, disegnato sul perimetro della ferrovia che costeggia via Ortica. Questo muro racconta un pezzo importante della storia italiana, celebrando al contempo Milano come città del lavoro e culla del movimento dei lavoratori: sono infatti raffigurate molte delle battaglie compiute dai lavoratori milanesi per ottenere miglioramenti contrattuali e salariali, il diritto alla salute fisica e ambientale dei luoghi di lavoro, la libertà sindacale.
I toni di colore virano qui su caldi arancioni, beige e i marroni della terra. Sul muro sono inoltre raffigurati alcuni marchi storici dell’imprenditoria milanese come Innocenti e Maggi.
Attraversando il ponte sopra la ferrovia si arriva in via Teuclide, sede ormai dismessa della storica fabbrica di porcellana Richard Ginori, un complesso industriale liberty molto affascinante di cui vi consiglio di godervi la vista sia dall’alto delle scale del ponte ferroviario, sia passeggiando fra i suoi vialetti interni.
Attualmente quest’area, dopo un processo di riconversione e riqualificazione, ospita moderni loft abitativi, laboratori, uffici e
- Impronta Birraia, ottimo birrificio artigianale del quartiere con cucina, impregnato di un’atmosfera un po’ retrò da tavola calda americana, tranquilla e pacifica, con tavoloni in legno e i tubi in acciaio a vista.

Tavoli conviviali, design industriale e ottima birra artigianale sono gli ingredienti principali di Impronta Birraia.
L’ultima tappa dello Street Art Ortica Quiz Tour: Cascina Sant’Ambrogio
Il tour è quasi al suo epilogo: manca ancora l’ultimo muro, quello dedicato allo sport e ai grandi nomi di sportivi italiani come Gianni Rivera, Fausto Coppi, Novella Calligaris, Deborah Compagnoni, Gino Bartali, solo per citarne alcuni, collocato sul perimetro dello Stadio Scarioni. Il muro ci ricorda anche un aneddoto interessante: Ortica è stata la casa di Edoardo Bianchi, illustre fondatore della casa di produzione di biciclette Bianchi, a cui si deve l’introduzione del pneumatico da bicicletta in Italia.

Questo lavoro degli Orticanoodles celebra alcuni dei principali sportivi italiani, lungo il perimetro dello stadio Scarioni.
Tappa finale, per riposarsi e rifocillarsi dopo oltre due ore intense di tour, non poteva che essere un altro luogo aggregativo storico del quartiere: Cascina Sant’Ambrogio, in via Cavriana 38.
Anche se siamo a pochi km da Piazza Duomo sembra di essere in aperta campagna.
Qui sono visibili anche alcune chicche architettoniche come le antiche strutture di una chiesa romanica e un’epigrafe di età romana.
Oggi questo spazio verde, grazie al progetto Cascinet, rivive come azienda agricola partecipata con orti condivisi, laboratori didattici per le scuole, attività di aggregazione per giovani con autismo o sindrome di Asperger, e infine luogo di ritrovo per chi desidera una piccola oasi verde tranquilla e ristorante a pochi passi da Ortica e il resto di Milano.
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