E se pensate che la street art sia di casa solo a Lisbona, vi sbagliate.
Anche la piccola Coimbra e la nordica Porto possono raccontare la loro in materia.
Porto e la street art
A Porto l’area “migliore” per avvistamenti di street art è la Ribeira, la zona del porto lungo il Douro che si snoda verde argento.
Una delizia.
Ma torniamo alla street art e al vecchio quartiere di Ribeira: se abbandonate l’ansia della cartina (io devo avere quasi sempre tutto sotto controllo, compreso l’itinerario che stiamo seguendo e la destinazione finale) e ve la sentite di migliorare la tonicità dei vostri muscoli posteriori, troverete muri sbrecciati, ma coloratissimi come questo
E’ interessante anche il progetto Metamorfose ; un progetto collaborativo tra architettura e arte che ha dato vita a installazioni e performance inusuali.
Ad esempio vicino alla stazione di São Bento, nota perché interamente ricoperta di azulejos, trovate un’installazione di tubi a metà tra il Beaubourg e quei giochi per bambini che si scorgono nei parchi.
I tubi verdi riempiono il vuoto di un edificio in parte crollato che un tempo era la porta d’accesso a Porto.
Se poi decidete di andare a Vila de Gaia a piedi attraversando il grande ponte sospeso Luís I, non dimenticate di voltarvi verso il centro di Porto: avrete una vista notevole sulle case che sembrano crollare nella valle del Douro immerse nel velluto viola delle campanule e su un murale immenso. Pare non rappresenti nessuna personalità specifica, secondo quanto mi ha raccontato Teresa dell’Ufficio del Turismo di Porto, ma sia un cittadino qualunque di Porto che dà il suo benvenuto ai visitatori. (Domanda pazza:”chi potremmo mettere quale “milanese imbruttito” che saluta i visitatori di Milano che so, in Stazione Centrale?”) L’autore è Frederico Draw : interessante, vero?
Nella zona attorno a Praça de D. João I invece ci sono opere più buffe e meno imponenti come ad esempio questo graffito di un buffo uomo in rosso che si scorge anche in altri luoghi di Porto.
Oppure lo sfondo di questa cabina telefonica molto British e molto colorata che altro non è se non un piccolo murale lavorato in verticale, carino vero?
Se volete sapere di più, potete leggere <Porto. Porto Lazer> che è ricchissimo di informazioni e mi è stato segnalato sempre da Teresa che è una miniera di informazioni (potete mandarle anche una mail e state certi che vi risponderà! L’indirizzo è info@visitportugal.com).
Il murale dell’immagine principale è, invece, opera dello streetartist Hazul, bello eh?
Coimbra e la street art
E Coimbra? La piccola Coimbra, a metà strada tra Lisbona e Porto, è mèta prediletta degli studenti universitari per via della sua storica università.
Poteva essere, quindi, esclusa da murale e graffiti?
No che non poteva e la scena si presenta “ calda” già al vostro arrivo in treno (mezzo di trasporto che preferisco)
Arriverete di sicuro alla stazione B, la stazione di scambio a cui arrivano tutti i convogli che fanno tappa a Coimbra. Da lì dovete poi saltare su uno dei treni, frequentissimi, che vanno alla stazione A, nel cuore di Coimbra. Non è necessario acquistare un nuovo biglietto: il vostro biglietto per Coimbra prevede il tratto da punto B (stazione B) a punto A (stazione A).
E alla stazione B trovate subito a salutarvi un enorme murale in bianco e nero così ricco di soggetti che è davvero difficile dire cosa rappresenti.
Per poi continuare con un altro murale immenso proprio nel centro di Coimbra lungo Rua Ferreira Borges una delle strade più eleganti e ricche di caffé e negozi. Da lì si passa attraverso la Porta di Almedina che porta, infatti, all’antica “medina”, la parte vecchia della città che fu roccaforte di Coimbra quando Coimbra era parte dell’impero dei Mori (dal 711 fino al 1067 d.c).
Coimbra merita un’altra visita perché sono certa di essermi persa molto nella mia breve toccata e fuga, tra cui il Giardino Botanico, il più grande del Portogallo, e le “Queima da fitas”, ovvero la festa per la fine degli esami che ha il suo culmine nell’incendio dei nastri in cui vengono dati al fuoco i nastri che rappresentano i colori dei diversi studi universitari (azzurro per letteratura, giallo per medicina, rosso per giurisprudenza, etc). Ma soprattutto voglio ascoltare il fado di Coimbra, diverso da quello di Lisbona, e passare nei luoghi della leggenda di Ines De Castro, uccisa per amore e guerra.
Ma di questo vi racconterò nel prossimo pezzo sulle leggende portoghesi
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