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La metropolitana di Madrid: a spasso tra storia e arte al prezzo di una taquilla

15 Gennaio 2016 di Cristiana Pedrali 2 commenti

Magari non è tra le metropolitane più note né tra quelle artisticamente più belle, come quella di Stoccolma, ma le 12 linee della metropolitana di Madrid, senza grande clamore, riservano al frettoloso businessman o al turista ozioso qualche simpatica sorpresa.
Ad esempio, la linea rosa Nuevos Ministerios – Aeropuerto (e tutte le volte Nuevos Monisterios mi riporta, per un decimo di secondo al Ministero della Magia di Harry Potter, strani collegamenti fa la mia testa) ha almeno due chicche:

Aeropuerto T1-T2-T3

Le pareti del tunnel metropolitano sono di un bel giallo uovo e ci sono disegnate tante “macchine volanti” strambissime in un bel rosso carico, tra cui anche quelle del nostro Leonardo Da Vinci.
Non potrebbe essere diversamente dato che questa è una delle due fermate dell’aeroporto Antonio Suarez- Barajas di Madrid.
Eh sì! A Madrid si arriva dal centro in aeroporto via metropolitana: una bella comodità, non c’è che dire.
Ricordatevi, però, che dovrete dotarvi del biglietto per aeroporto, perché quello che usate sulle linee metropolitane non va bene.
Basterà selezionare la voce corrispondente in una qualsiasi delle distributrici automatiche che si trovano in ogni stazione della metropolitana. Se arrivate dal centro e vi siete dimenticati di acquistare il biglietto aeroporto, no problem: prima di uscire, potrete acquistare il supplemento e inserire il supplemento (la taquilla) nel passaggio automatico e voilà, il gioco è fatto.

Campo de las Naciones

Sulle pareti della fermata della metropolitana di Campo de las Naciones mille e un viso di donne e di uomini di tutte le età e di tutte le razze.
Regalatevi un paio di minuti e ammirate tutti quei visi: possiamo veramente dire che la donna dai lineamenti indo-americani deve essere di certo del Sud America o che, viceversa, i lineamenti caucasici, come dicono nelle serial poliziesche americane, corrispondono a un cittadino, che so io, della Scandinavia? Non credo e neppure voi, vero?
Melting pot totale con tutto quello che ne consegue
Se avete ancora qualche minuto provate a scovare le citazioni nascoste tra tutti quei visi.
Ad esempio, sotto a un compìto viso dai tratti mongoli ecco che Lord Chesterton dice che “La Naturaleza humana es la misma en todas partes: solo las formas son diferentes”.
Certo Lord Chesterton, e però, quando guardo quella faccina caucasica buffa con la linguetta fuori, così sbarazzina, mi trovo a pensare che anche la faccina di una bimba africana o dai tratti medio orientali avrebbe la stessa “forma” mentre mi fa la linguaccia.
Siamo sempre più uguali che diversi.

Cruz del Rayo

Ora se dalla linea 8 cambiate a Colombia e passate alla linea 9, la linea viola, ecco la fermata di Cruz del Rayo che è la fermata dell’Auditorio Nacional de Música.
Così, in tema, le pareti del tunnel sono decorate da immagini di dipinti che hanno soggetto musicale: da una natura morta con trombe e piano a un pianista in perfetto stile anni ’80 con barba e occhiali a goccia modello Antonello Venditti.
La Latina
Se scendete a La Latina, una volta il cuore pulsante della vita madrilena, oggi in parte soppiantata da Chueca e da Lavapiès, vi troverete immersi tra appunti di storia e vecchie fotografie.
Qui ad esempio, scoprirete molto della graziosa Señorita Beatriz Gallindo, donna colta che, a cavallo tra 1400 e 1500, fece parte della cerchia della Regina Isabella di Castiglia con cui, si narra, conversava in latino.
Non paga di essere la consigliera della Regina, quando si ritirò alla vita privata ebbe ancora le energie e il tempo per fondare un ospedale e due conventi.
E poco più avanti potrete ammirare la fotografia seppiata del Mercado de La Cebada che si trova sopra la vostra testa tutt’oggi, solo che è oggetto di lunghi lavori di ristrutturazione, ma comunque accessibile e molto divertente se vi regalerete un giretto per vedere le contrattazioni tra signore e fornitori.

Goya

Sulla linea 2 che attraversa Madrid e collega il Paseo del Prado e la Gran Via, due punti focali della città, ecco la fermata di Goya con la famosa Tauromachia, oggi uno dei simboli immediatamente riconoscibili dell’arte madrilena.
La lotta tra animale e uomo ridotta ai segni essenziali, ma non solo.
Se presi da amore per l’arte spagnola, pensate di trovare una “Maya Desnuda” alla fermata di Velazquez, tornate sui vostri passi.
La fermata di Velazquez non ha nulla di caratteristico, nessuna Maya né desnuda né appropriatamente abbigliata.

Ventura Rodriguez

A questa fermata, e in generale lungo tutta la linea 3, la metropolitana di Madrid ha deciso di informare i viaggiatori sulle bellezze e le curiosità dell’area. Così qui ci raccontano del Museo Cerralbo, casa museo del Marchese de Cerralbo, gran studioso e fine politico, ma anche uso a dar balli che duravano fino al mattino seguente e sulla cui tavola non mancava mai il caviale russo migliore, il formaggio francese più delizioso, la carne della Bretagna più fresca e lo champagne francese più frizzante…oltre certo alle delizie locali.
Insomma un saggio bon vivant!

Ma per saperne di più dovete leggere il sito della Metropolitana di Madrid (lo trovate più sotto) e se siete a Madrid durante il week end potrete scoprire due chicche:
La stazione di Chamberi, costruita negli anni ’20 allorché la metropolitana di Madrid venne aperta, è oggi chiusa ma nel week end potrete visitarla e scoprire réclame del tempo in piastrelle blu e ocra perfettamente conservate
La Pacifico Engine Shed a Valderribas, il centro nevralgico della prima metropolitana con motori diesel perfettamente conservati.
Insomma la metropolitana di Madrid non sono copre capillarmente la capitale e consente di muoversi agevolmente nei punti nevralgici della città, ma racchiude anche piccole sorprese.

Note utili:
Sito metropolitana di Madrid
Le stazioni storiche della metropolitana di Madrid

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Categoria: Europa Tag: arte, Viaggi, Week end

Comments

  1. federica dice

    21 Gennaio 2016 at 9:57 am

    son appena tornata da un fine settimana a madrid… ad aver letto prima questo post avrei camminato un po’ meno e usato un po’ di più la metro 🙂

    Rispondi
    • Cristiana Pedrali dice

      21 Gennaio 2016 at 3:13 pm

      Beh ma Madrid è vicina
      Non vorrai perderti i mostriciattoli di Bosch?
      https://www.museodelprado.es/actualidad/exposicion/el-bosco-la-exposicion-del-centenario/f049c260-888a-4ff1-8911-b320f587324a

      Rispondi

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