A San Polo c’è forse il progetto che mi ha affascinata di più tra gli Eventi Collaterali BiennaleArte 2017 Venezia e come tutti gli eventi collaterali, è un evento gratuito, situazione alquanto rara a Venezia.
Sono certa che sarete colpiti anche voi dall’originalità di “The Court of Redonda” di Stephen Chambers.
Il regno immaginario di Redonda a Venezia
A Ca’ Dandolo Stephen Chambers ha portato i ritratti fatti da lui degli abitanti di Redonda, mitico regno nel Mare dei Caraibi.
Redonda è un regno immaginario, ma l’isola esiste anche se è disabitata.
La storia della micronazione di Redonda è davvero affascinante e segno che la pazzia/genialità umana è ben lungi dall’esaurirsi, per fortuna.
Lo scrittore spagnolo Marìas è divenuto Re di Redonda e, da tradizione, ha iniziato a assegnare titoli nobiliari a vari personaggi, esistenti o esistiti: Francis Ford Coppola è stato nominato, ad esempio, Duke of Megalopolis, la scrittrice A.S Byatt è la Duchess of Morpho Eugenia, Pedro Almodovar è Duke of Tremula e così via.
Oltre ai vip, ci sono, poi, tutta una serie di personaggi meno noti, immaginari, ma non per questo meno affascinanti, come Maria la prostitua o Bella de la Rosa o ancora Emblezzar Royal..
Chambers ha costruito con i suoi ritratti a olio un cosmo vivo e vibrante di personaggi.
L’allestimento a Ca’ Dandolo ricorda un po’ quei palazzi antichi in cui trovi i quadri degli avi lungo le pareti delle sale: ogni quadro, una storia, ogni quadro un viso e una vita, poco importa che sia inventata.
Immergersi nell’universo di Chambers è bellissimo.
Potete trovare tutto il progetto nel suo sito Stephen Chambers e guardare le opere se non avete in programma una visita a Venezia entro novembre.

Le opere di Kan Yasuda a Palazzo Amman, hotel lusso di Venezia, in occasione degli eventi collaterali della BiennaleArte Venezia
Giappone e Venezia a confronto con Kan Yasuda
Kan Yasuda, scultore giapponese che vive in Italia, ha selezionato accuratamente alcuni dei suoi pezzi perché fossero in perfetta armonia con gli spazi dell’Hotel Amman di Venezia che lo ospita.
Se il nome Amman vi dice qualcosa, eccovi accontentati: George Clooney l’ha scelto per sposare Amal.
I pezzi di Kan Yasuda sono unici, perfetti nella loro semplicità: forme sferoidali e/o allungate, lisce, algidamente bellissime.
Dialogano con gli spazi settecenteschi di Palazzo Papadopoli, sede dell’Hotel Amman che è architettonicamente in contratso con loro: stucchi, seminato veneziano, affreschi.
L’effetto è curioso.
La mostra è soprattutto l’occasione per poter visitare questo hotel extra lusso che ha una balconata su Canal Grande incredibile e un giardino interno con area bistrot che non possono che farti innamorare.

Lo sguardo del King Kong gigante di Quentin Garel a Palazzo Tiepolo Passi in occasione degli Eventi Collaterali BiennaleArte2017 Venezia
La Bella e la Bestia in visita a Venezia
Avete mai visitato un palazzo veneziano del Seicento? Se la risposta è no, allora non perdetevi quest’occasione e andate a Palazzo Tiepolo Passi, perché ne vale davvero la pena.
Non solo troverete pavimenti in seminato veneziano, muri in lacca, ma anche le opere di Quentin Garel: scheletri di animali fossili e sculture rappresentanti il muso di enormi primati dagli occhi dolcissimi.
Questa è la parte “Beast”, ovvero la bestia.
A contraltare della bestia, la “Beauty” ovvero la bellezza delle opere di Judi Harvest che con il vetro rievoca le api e la Natura, a livello più ampio.
Ricordiamoci che frutta e verdura dipendono dalle api e dal loro lavoro di impollinazione: senza questo lavoro, non avremmo più vita.
Affrettatevi ad andare a scoprire queste opere perchè la BiennaleArte2017 è davvero agli sgoccioli.
Se, però, non avete ancora visto le due sedi principali, allora trovate tutte le informazioni in questo post sulla “BiennaleArte2017 Venezia”
Ottimo articolo! La Biennale di Venezia riserva sempre grandi sorprese ed opere e quest’anno sembra davvero ricca, da evidenziare i pezzi dello scultore giapponese Kan Yasuda: davvero fantastici!
Grazie Venezia Help!
Ammetto una predilezione per gli eventi collaterali perché consentono di scoprire la città entrando in palazzi di solito chiusi al pubblico.
Come l’Hotel Amman che appunto ospitava Kan Yasuda.