Il National Geographic l’ha definita la regione più bella del mondo e il britannico Daily Mail sostiene che “certo lo charme del Chiantishire, ma nulla possono le colline toscane contro la Puglia”.
Concentrati sul mare e sul Salento, di certo si sono persi la Daunia, ed è un vero peccato.
I Monti Dauni, sono un’area a nord della Puglia poco nota e tutta da scoprire: lì, al confine tra Puglia e Campania, tra monti fatati coperti di boschi e sterminate distese bionde di grano, ci sono storie uniche in cui immergersi.
Sono storie di un territorio sempre in bilico tra passato, presente e futuro, tra tradizione e innovazione, tra conservazione e radicale cambiamento.
Orsara, tra streetart e festa del vino
Orsara è un piccolo comune di neppure 3000 anime arroccato nella parte meridionale dei Monti Dauni.
Qui d’estate, alla sera, il golf è d’obbligo (e non solo per me che sono notoriamente freddolosa) e d’inverno, fa proprio freddo.
“Nei mesi invernali, dopo Natale, passeggio per le strade. Tutto è silenzioso, immobile.
Mi chiedo se il paese si sia definitivamente spopolato” mi ha raccontato Michela, uno dei giovanissimi assessori di Orsara.
Il lento ed inarrestabile spopolarsi di questo piccolo borgo di pietra e di calce è la grande paura di Michela e di tutti i giovani, e non solo, di Orsara.
Michela, Rocco, Michele e gli altri qualcosa stanno facendo: hanno vinto le elezioni con una giunta giovanissima e a capo hanno Tommaso Lecce, un giovanotto di 70 anni che li guida, li sprona bonariamente e tira anche loro le orecchie, qualche volta.
Da quando il gruppo dei ragazzi è in comune, il numero di eventi, incontri e manifestazioni è decuplicato.
Alla Festa del vino, uno dei momenti clou di Orsara che si tiene da 32 anni, si sono aggiunte Orsara in fiore, Jazz a Orsara, Colors un evento dedicato ai colori e mille altre iniziative, idee e soluzioni.
“Con Colors l’idea è di portare il colore fuori dagli atelier” racconta Michele, assessore alla cultura.
Così alcuni muri abbandonati del borgo sono diventati la tela per murales e opere che danno loro non solo nuova vita, ma anche dignità: in via Garibaldi, sono spuntate due ali enormi rosse (era l’anno del rosso), un po’ angelo un po’ diavoletto.
In fondo alla via, Sara Cancelliere ha portato la << Notte stellata >> di Van Gogh e non potrebbe esserci luogo migliore per ricordarci di guardare le stelle: qui ad Orsara, passeggiando di sera nel paese silenzioso e addormentato, basta alzare gli occhi al cielo per godersi una notte stellata come non se ne riescono più a vedere ormai nelle nostre città.
E in Puglia l’arte entra anche in cantina
Nello specifica nella Cantina Paradiso di Peppe Zullo, sempre nel piccolo centro di Orsara.
Lo “chef contadino”, lo chiamano.
Quarant’anni fa, Peppe ha preso la valigia e da Orsara è andato in Ammerica; prima Boston, poi Las Vegas e poi Puerto Vallarda, in Messico.
Tanto lavoro, tanta esperienza “ché l’America ti insegna a trasformare i sogni in realtà, a lavorarci per quei sogni”. Lui ci ha e ci sta lavorando ogni giorno.
È partito con una valigia, è tornato una prima volta con 6.000 dollari e ha preso il primo pezzo di terra, proprio qui ad Orsara.
E ad Orsara ha continuato a tornare. Si sa, le radici.
Oggi Peppe ha due proprietà, tra cui la cantina “Paradiso” scavata nella roccia sotto a uno dei vigneti.
Migliaia di bottiglie di Nero di Troia, di Pinot e di Merlot riposano nelle ampie sale.
A tratti, lungo le pareti si aprono stanze e nicchie con piccoli pensieri colorati, quelli del maestro Leon Marino.
C’è qualcosa di meglio che tenere in mano un bicchiere di rosso corposo con dentro il sole della Puglia e passeggiare lungo la cantina fermandosi ad ammirare queste riflessioni sulla vita di ogni giorno? A me non viene in mente. A voi?
Prenotare una visita con degustazione alla Cantina Paradiso:
Cantina Paradiso – Tel: 0881 964763
La cantina studio dell’architetto Guidacci
Può un architetto tutto preso dall’armonia tra vuoti e pieni decidere di diventare rude contadino e andare in vigna all’alba e al tramonto a controllare il grappolo?
Se è l’archietto Guidacci di Orsara, sì.
Preso da una strana passione per il Tuccanese, vitigno clone del Sangiovese, l’architetto è riuscito nella sfida di produrre 5000 bottiglie di questo vitigno.
Non solo Tuccanese, ma anche Tuccanese e Merlot, anche se lui confessa una predilezione per il Tuccanese in purezza, perché “ è un vino forte, con un suo carattere, diverso dagli altri. Quando mi dicono che è un po’ spigoloso, io sono contento”.
Ha fatto dell’antica bottega di mamma, in centro a Orsara, il suo studio e la sua cantina.
Tra un disegno e l’altro me lo vedo scendere nel piccolo antro sotto il manto stradale della piazza di Orsara, dove c’è la cantina. La temperatura è a 15°C, la polvere ricopre le bottiglie di Tuccanese che aspettano di essere aperte e lui le accarezza, soddisfatto.
Perché forse, per i propri sogni, a qualcuno non serve l’America, ma solo la testardaggine.
Prenotare una visita con degustazione alla Cantina Guidacci:
Leonardo Guidacci – Tel: 347 9019986 mail: architetto.guidacci@libero.it

Peppe Zullo ha creato un orto in cui passeggiare nella sua proprietà Villa Jamele sui Monti Dauni in Puglia
Passeggiata nell’orto aromatico di Peppe Zullo
Se Oscar Farinetti lo ha chiamato contadino chef c’è un perché: Peppe conosce tutte le erbe del giardino nella proprietà di Villa Jamele, villa con le finestre ad arco acuto che spicca nella piana attorno a Orsara.
A Villa Jamele giapponesi e americani vengono per imparare a cucinare da Peppe che ha fatto attrezzare la cucina con un forno a legna, perché “con il forno a legna non si fanno solo le pizze. Prendi una zucchina o una cipolla dall’orto, la butti dentro e via!”
E che orto! Scordatevi, o voi profani, le strette file con gli striminziti filari di pomodori che spesso si vedono.
Nell’orto di Peppe si passeggia su percorsi che si snodano tra alloro, finocchietto selvatico, piante di nespole, meli di Sant’Anna, melograne color granata, ma anche candide calle e spettacolari fiori della passione.
Lui racconta della villa, di quando l’ha trovata e ha deciso di acquistarla (“era un rudere”), del giapponese che è stato qui per poi aprire un ristorante di cucina italiana a Tokyo e del professore di economia americano che voleva sapere “how do you make this miracle work every day, Mr Zullo?”e intanto raccoglie qualche calla e un cespo di insalata riccia croccante e un ramo di rose selvatiche gialle e, nelle sue mani, si materializza un mazzo irregolare, colorato e rigoglioso.
Peppe conosce tutte le erbe del suo orto, che le abbia piantate o siano arrivate portate dal vento che qui è presenza fissa e, soprattutto, sa ammaliare con i profumi, le storie delle piante e dei fiori e una verve che pare inesauribile. Resta da scoprire se siano i frutti del suo orto a caricarlo d’energia ad ogni spuntar del sole.
Prenotare una visita all’orto di Villa Jamele:
Peppe Zullo – Tel: 0881/968234 mail: villajamele@peppezullo.it
Visitare il Mulino ad Acqua a Bovino
“Mio padre aveva un sogno.
Suo padre, mio nonno, aveva lavorato qui e quindi lui voleva comprare e rifar vivere il mulino ad acqua.
Ci è riuscito. Ha usato la sua pensione per acquistarlo e ora il testimone è passato a noi sorelle” ci racconta Olga, una delle 4 sorelle Grasso proprietarie del mulino ad acqua che si può visitare a Bovino.
L’attuale mulino, perfettamente funzionante con la sua pala verticale e la forza dell’acqua dalla vicina sorgente, risale all’Ottocento, ma sorge sui resti di un mulino ancora più antico del Seicento.
“Quello è il nostro sogno” dice il cognato di Olga “riuscire a recuperare anche il mulino del Seicento“.
Insomma, una storia che va di sogno in sogno, ma con i piedi ben piantati per terra, nella terra dei Monti Dauni.
E intanto mette un po’ di grano Senatore Cappelli sotto la pietra e aziona la ruota del mulino; in pochi secondi l’aria si riempie di un profumo caldo di grano e dalla mola esce una farina brunita e leggera.
Prenotare una visita al Mulino ad acqua di Bovino:
Olga Grasso – Tel: 327.8223255
Pagina Facebook
Ma c’è di più da fare e da scoprire in questo angolo di Puglia settentrionale(parte 2 in arrivo…)
[…] Cosa fare in Puglia, sui Monti Dauni | Viaggevolmente […]