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L’Umbria dell’Eco B&B Villa Eleiva: cosa puoi fare

24 Luglio 2017 di Cristiana Pedrali Lascia un commento

Sono sempre combattuta quando vado in vacanza tra spalmarmi a bordo piscina (riva mare, bordo lago, prato di montagna) oziando o muovermi e scoprire posti nuovi e nuove persone.
All’Eco B&B Villa Eleiva le due opzioni non si escludono a vicenda ma si completano l’una con l’altra e io ho trasformato la mia 48 h in Umbria in un bacino di energia e relax di cui avevo davvero bisogno.
Ma andiamo per ordine e vi racconto cosa ho fatto (e potrete fare anche voi) da Daniela e Massimo, i padroni della casa tra gli ulivi.

Colazione sul portico vista colline umbre e piscina dell’Eco B&B Villa Eleiva

Per me la colazione è il momento più bello della giornata unitamente al tramonto. Spesso giudico l’ospitalità di una struttura al 40% in base alla colazione.
Fare colazione qui è una mega coccola e infatti noi facevamo delle lunghe colazioni che ci godevamo pienamente: arietta che scende dalla collina di Montecchio, il borgo all nostre spalle, biscotti e ciambella al limone tutto fatto a mano da Daniela, succo d’albicocca del frutteto di Massimo, fette biscottate e marmellata aromatizzata che andava a ruba, lo sguardo sopra la piscina fino alla piana che corre alla rupe di Orvieto e tante chiacchiere, perché il tavolo è unico e ci si siede insieme, chiacchierando del più e del meno o solo sorridendo compiaciuti.
Tutto con lentezza, estrema lentezza e estrema goduria dei sensi: gusto, vista, tatto, olfatto e udito sono accarezzati e coccolati. No a rumori e odori cattivi, sì a verde e azzurro a perdita d’occhio.

A spasso nell’orto biodinamico: frutta e verdura a km0 e non solo

Daniela ha un orto e ora, non paga, sta sperimentando un orto biodinamico cioè basato sui ritmi della Natura (fasi lunari per semina e raccolto, ad esempio) e senza uso di concimi e fertilizzanti chimici.
Ci abbiamo fatto un giretto e Daniela, con il suo cappellaccio di paglia, come lo chiama lei, ci ha fatto vedere coleotteri, coccinelle, pacciamatura (tecnica per tenere un po’ al fresco le piante e ridurre il consumo di acqua per irrigare), more, pomodorini, ma soprattutto ho sentito il profumo del timo fresco che è avvolgente, balsamico: inginocchiata davanti a quel cespuglio che sembrava sparuto e insulso, mi sono trovata a respirare a pieni polmoni. Che sorpresa! Che bellezza scoprire che anni a Milano, tra smog e fumi di varia natura, non hanno completamente cancellato il mio olfatto.
Erano anni che non passeggiavo tra le piantine di un orto, che non toccavo le foglie della pianta del pomodoro o accarezzavo le foglie del basilico.
Non mi sono accorta di quanto mi mancava tutto questo fino a quella passeggiatina tra i filari di San Marzano e quelli di zucchine.
Voi vi ricordate il profumo della foglia di pomodoro?

Cucinare i pici nella cucina dell’Eco B&B Villa Eleiva

La prova del “nove” per me come si suol dire.
La mia scarsa propensione per l’arte culinaria è nota.
Né anni alla corte di Gualtiero Marchesi né le memorie dei pomeriggi passati con la nonna a stendere la pasta a mano per le frittelle e a tagliarle mi hanno aiutato a ravvedermi.
Più che del processo, io sono catturata dal risultato finale.
Eppure, trovarmi con altre 5 blogger, montagnola di farina 0 e acqua davanti mi ha davvero rilassato.
Di solito mi scatta la competizione e invece lì, mani in pasta, Daniela che ci spronava a non aver paura di toccare la pasta e a maneggiarla, “determinate con dolcezza”, han fatto sì che volessi solo toccare quella “pallottolina” e capire se davvero bastava così poco per preparare una cosa così buona: i pici.
La parte più difficile è fare il “picio”: devi muovere continuamente la pasta, assottigliarla allungandola.
Non è semplice, ma non è neppure impossibile.
Ci sono (quasi) riuscita anche io.
La parte più bella? La chiacchiera e il movimento continuo, quasi ipnotico delle mani.
Altro che “happy hour”: fare i “pici” chiacchierando del più e del meno e magari sorseggiando un bicchiere di vinello umbro, ecco come riconciliarsi con la giornata, scaricare stress, prepararsi la cena e fare il peeling alle mani (la farina fa un leggero peeling)

E questo solo per la prima parte della mia 48 h nel cuore verde dell’Umbria

All’Eco B&B Vill Eleiva il punto forte è che puoi davvero immergerti in una moltitudine di attività senza dover muoverti troppo: in questo modo se arrivi lì stanca e stremata, come succede a molti di noi che si accorgono quanto sono ormai senza forze solo quando interrompono il tran tran quotidiano, mettersi in moto e fare non è un ulteriore sforzo. Anzi.
Mentre fai, ti accorgi di come il corpo e la mente stanno recuperando.
Magari vai a letto stanca, ma con il sorriso sulle labbra, di quella stanchezza sana, quella stanchezza che ti fa pensare “oggi è stata proprio una giornata piena”.
E domani, anche!

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Categoria: Centro e Isole Tag: Blogtour, I miei luoghi del cuore, Week end

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8 Dic 2019

Ever watched the dawn at #Bayonne #France?

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8 Dic 2019

#Bayonne in Francia ha albe magnifiche. Fa proprio venir voglia di un week end qui. Qualcuno ci è già stato?

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7 Dic 2019

The Church of Saint Nicholas in the heart of the small town of Hall in #Tyrol: a real gem for baroque lovers #OrgulloBarroco

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