Dopo il post sulle città blu del mondo, ecco invece quello sulle città colorate.
Alcune sono note, come Burano che con le sue case coloratissime e il suo campanile pendente appare in numerosi post di Facebook e di Instagram, altre sono delle vere e proprie chicche tutte da scoprire.
Pronti a immergervi nei colori delle città più colorate, e allegre, del mondo?
Via…
Burano e le case dei pescatori
Sul sito ufficiale dell’isola di Burano ci tengono, ed è giusto, a sottolineare come Burano non dovrebbe stare tra le 10 città più colorate del mondo ma tra le 10 località più colorate del mondo.
Sia come sia, appena sbarcate a Burano (e se vi chiedete come raggiungere Burano da Venezia, trovate le indicazioni cliccando sul link) non potrete davvero esimervi da un sorriso di allegria e di stupore: tutte le case hanno dei colori incredibili che virano dal porpora, al malva passando senza tema di essere sfrontati al verde mela (la mela granny smith) al blu e via di ocra e di azzurro.
Quale l’origine di questi colori?
Qualcuno dice che i colori delimitano in modo chiaro le proprietà (ci sono anche case metà di un colore e l’altra metà di un altro).
Altri sostengono che i colori aiutassero i pescatori, che un tempo restavano per mare per mesi, a rintracciare le loro abitazioni.
Altri ancora parlano di potere apotropaico dei colori, ovvero la capacità di allontanare gli influssi maligni.
Voi scegliete la spiegazione che preferite e poi lasciatevi andare e perdetevi tra le calli e i rii di Burano.
Da assaggiare: il risotto di pesce a “Al Gatto Nero” che è lì dal 1946.
Villaggio via Lincoln
Quando mi sono trasferita a Milano 8 anni fa vivevo in zona Piazza Cinque Giornate e facevo estenuanti passeggiate per cercare di familiarizzare con Milano, la mia zona e …non pensare a quanto invece mi sentivo sola.
Ho scoperto così le casette colorate di Via Lincoln e limitrofi.
Villaggio operaio di piccole casette, quasi cottage, a due piani, con giardino e corti interne, le villette della via Lincoln a Milano sono colorate come le uova di Pasqua che da piccola la mamma ti faceva preparare colorando le uova sode con gli acquerelli per tenerti buona (la mia lo faceva noncurante della mia scarsa propensione artistica).
Ci sono tornata lo scorso dicembre mentre organizzavo un evento per un cliente e la magia di quei colori è lì tutta intatta nel mezzo del griglio milanese.
Da non perdere!

A Copenhagen se cercate la parte colorata della città, potete andare a spasso per Nyboder per ammirare le sue casette colorate
Le casette colorate di Nyboder
A ottobre sono stata 3 giorni a Copenhagen e mi è piaciuta immensamente: sarà che è tutta pianeggiante ed attraversata da canali, sarà che le persone sfrecciano in bicicletta e il rumore in città è a livelli bassissimi, saranno i dolci o il chai tea con il tè rosso, mi piacerebbe davvero tornarci.
Ma una delle cose più inaspettate e trovate per serendipità, ovvero non la stavo cercando e neppure sapevo che esisteva, è stata Nyboder. Un quartiere di piccole case, basse, a uno o due piani al massimo coloratissime: arancio con finestre verde salvia, blu con finestre bianche e via dicendo.
Spesso fuori dalle porte zucche, biciclette e persino tavolini di ferro con vasetto e ciclamino che ti sembra di non poter far davvero altro che sederti lì e prendere il tè con la tua amica danese che, ovvio, vive lì con un fidanzato vichingo.
Ma questo quartiere non è la sola parte della città colorata, scopri ad esempio il cimitero. Sì, hai letto bene: il cimitero di Copenhagen.

I cottage colorati di Portobello Road a Londra colorano il griglio della caoitale inglese. Foto di Sharon Cecchetti
I colori di Londra a Portobello Road
Oggi tutti conosciamo Portobello Road e il suo mercato dove andare a fare incetta di abiti di seconda mano e altre delizie e riconosciamo immediatamente le porte colorate delle sue casette e cottage non fosse altro per il romantico “Notting Hills” con Julia Roberts e Hugh Grant quando ancora ci faceva sognare con quell’aria da ragazzo sempre in ritardo e sottosopra?
Ma quanti di voi sapevano che Portobello Road deve il suo nome a Portobello Farm, una zona rurale così nominata dalla vittoria di un ammiraglio inglese a Puerto Bello nell’attuale Panama.
La zona si trasformò a cavallo del 1850 da campagna a area più urbana con l’arrivo della ferrovia: le monache dell’Ordine dei Domenicani, i “Black Friars”, acquistarono parte dell’area e vi costruirono un convento e ben presto, nelle aree vicine, si insediarono ricchi possidenti che si servivano dei negozi che sorgevano nell’area. Così, in una sorta di circolo virtuoso o forse più vizioso, il numero dei negozi crebbe e gli ultimi orti e campi lasciarono lo spazio a nuovi negozi e case.
Oggi l’associazione dei “The Friends of Portobello Road” è impegnata a mantenere il carattere così unico di questa zona che, pensate, ospita anche l’Electric Cinema, uno dei cinema più vecchi del Regno Unito che ancora funziona.
E d’altro canto il quartiere dalle casette colorate ha una lunga tradizione cinematografica: oltre al già citato “Notting Hills”, qui Dirk Bogarde si è mosso in un’atmosfera da giallo con il suo “The Blue Lamp” e sempre in zona Woody Allen ha girato qualche scena del suo “Match point”.
Insomma, che vi muoviate alla ricerca di coolori o di ispirazioni cinematografiche, Portobello Road è un’ottima soluzione, non credete?

Uno dei progetti di favelapainting che colora le favelas e le zone più povere delle città del Brasile e non solo. Foto di Leonel Ponce via Flickr
Le favelas colorate in Brasile
Sono incappata in questo progetto grazie a una TED Talks e me ne sono innamorata.
Due architetti olandesi, Jeroen Koolhaas e Dre Urhahn, hanno iniziato a dipingere le pareti di una favela in Rio de Janeiro, Brasile nel 2005.
Da qual momento una piccola iniziativa è diventata un ‘ondata che ha cambiato le vite di chi vive nelle favelas colorate: spesso i cittadini si sono uniti agli architetti, li hanno ispirati e sono diventati essi stessi artisti, riprendendosi gli spazi in cui vivono.
Oggi il progetto di Jeroen e Dre va avanti, loro sono consulenti per iniziative simili ovunque nel mondo e l’idea di colorare le città, soprattutto le periferie, continua.
Trovate tutto sul progetto al sito di favelapainting dove trovate anche le foto coloratissime dei muri colorati nelle varie città.
Ma sono certa che esistono altri mille esempi di città colorate nel mondo che non vedo l’ora di poter vedere grazie ai vostri suggerimenti: su, su, non siate timidi.
Lascia un commento