Ci sono i #dreamtravels2016, ci sono i #2015bestnine e poi ci sono io che ho scelto la Befana.
Chiamale, se vuoi, affinità elettive.
Cara Befana, stasera gradirei tu mi portassi non viaggi (beh, dai, se ti avanza spazio in quella sacca che poi un biglietto aereo quanto pesante può essere?) né ricordi (guarda, ormai con blog, Twitter, Instagram, e chi più ne ha, più ne metta il vero problema è dimenticare, non ricordare), ma…sensazioni, atteggiamenti e modi di fare per rendere più ricco il mio 2016.
Lo so, lo so che sono io che ho il destino nelle mie mani, vuoi che non lo sappia?
43, va beh, tra poco 44 anni di gioie e dolori su questo nostro pianeta qualcosina me l’avranno pure insegnata, no?
E’ che c’è davvero molto che mi manca nel portfolio delle mie sensazioni e dei miei modi di vivere la vita e più viaggio, più conosco, più interagisco e più me ne rendo conto.
Ora, ecco, se mi potessi agevolare questi 5, ho fatto una cernita eh, mica voglio essere pretenziosa, 5 nuovi modi di essere e pensare, direi che il resto…li lascio a Santa Lucia 2016, che dici? Un buon patto, no?
La saudade di Lisbona
Ecco, vedi, sono “equilibrata”, ormai so che la vita non è fatta solo di gioie, macché.
Però io non riesco ancora bene a sintonizzarmi su questa meravigliosa sensazione dolciastra in bilico tra nostalgia per qualcosa che hai perso ineluttabilmente e la consapevolezza che comunque puoi richiamarla indietro, seppure solo con il pensiero, con le parole e magari il suono, la musica.
Portami quella “cosa” che mi si è agitata a sprazzi dentro quando ho ascoltato il “fado” a Lisbona, il fado che “è quella cosa che resta quando tutto il resto svanisce”, perché mi serve per imparare a accettare le perdite, di qualsiasi genere esse siano, e a trarne una forza tutta mia.
La nitidezza di Stoccolma, quando c’è “il sole a mezzanotte”
Ho bisogno di essere certa che, se non sempre, almeno spesso la mia mente sia tesa, tersa e brillante come l’azzurro dei cieli che ho ammirato a Stoccolma a giugno.
Una luce penetrante, quasi glaciale, ma che non nasconde nulla, né il bello né il “meno bello” diciamo così.
Perché quest’anno ho deciso che devo imparare ad avere più coraggio e dire “pane al pane e vino al vino”, ma per farlo ho bisogno prima di tutto di fare chiarezza su di me, in me e su quanto mi circonda.
La propensione a credere che “Ci sono più cose in cielo e in terra, …, di quante ne sogni la … filosofia” che c’è nella magica Louisiana
Regalami un po’ di “propensione a credere nei miracoli”, e se è troppo, almeno a credere nelle coincidenze fortuite.
Regalami un po’ di propensione al pensiero magico, quella sensazione che la magia è ovunque, anche se può divenire magari “stregoneria” e apparire inquietante.
Fammi sentire quell’atmosfera a metà tra l’eccitazione per l’attesa di qualcosa di quasi sovrumano e la paura di questo qualcosa di così sovrumano, come in questo pezzo poco conosciuto di Sting, Moon over Bourbon Street tonight.
Ah, qui il biglietto aereo ci starebbe anche bene. Così, per dire…
Il sorriso del Laos, la terra dei sorrisi
Donami la forza di accettare quello che non posso cambiare con un sorriso come quello delle persone del Laos, il paese del sorriso.
Perché un sorriso non si dovrebbe mai negare a nessuno, perché come Audrey Hepburn ha detto “Credo fermamente che il Sorriso sia l’accessorio più bello che una donna possa indossare!” e perché quando gli angoli della mia bocca stanno all’insù, come quando sorrido, anche gli occhi sono più luccicanti e mi pare di vedere meglio quello che mi sta dinnanzi.
L’entusiasmo fiducioso degli statunitensi quando dico che sono italiana
Sì, vorrei non tutto, ma una buona dose dell’apertura e della sorpresa mista a entusiasmo che vedo sui visi degli statunitensi quando dico che sono italiana.
Non ho ancora ben chiaro se sia il contrasto tra il mio aspetto nordico, il mio carattere freddino (ok, glaciale) o la simpatia che il mio Paese scatena all’estero, ma invece che essere sempre il “grumpy cat” di turno al primo approccio, mi piacerebbe essere più fiduciosa, diciamo così “accortamente fiduciosa”.
Insomma non proprio una yankee, ma un po’ meno cold British e una stilla in più di Idaho o Indiana in gita in Europa, che dici? Si potrà?
Ecco, per il 2016 mi piacerebbe un po’ di questi Paesi in me.
Si potrà fare, cara Befana?
Che bello questo post! Mi piacciono un sacco gli abbinamenti tra caratteristiche dei luoghi e caratteristiche personali! E io che alla befana non ho chiesto nulla! A sapere che può fare questi bei doni nel modo di essere… Quasi quasi ci provo, magari sono ancora in tempo! ❤️
Sempre in tempo!