Madrid e le tapas. Madrid e la cerveza. Madrid e la movida.
Ma anche Madrid e i suoi mercati gastronomici che attirano i madrileni e i turisti di ogni età: ci si va a mangiare un “polpo alla galleca” o una “tostada”, ma anche le olive verdi più grosse che abbiate mai visto ripiene di formaggio fresco e salmone o di peperoncino con un calice di Rioja, vino rosso.
E ci si va per incontrarsi, per parlare, per vedere e farsi vedere come ad esempio al Platea.
Platea: alta gastronomia e spettacoli al centro di Madrid
Platea, nella centralissima Calle Goya 5-7, è il posto o meglio il mercato dove essere, oggi.
In realtà del mercato vero e proprio non ha più granché e è difficile immaginarsi che questo immenso spazio lo sia mai stato, un mercato.
Al Platea ci sono tre piani di delizie: se volete stare al centro della movida, scegliete El patio con la sua zona bar e non perdetevi un vermuth alla spina con ghiaccio.
Volete mettere qualcosa di più consistente sotto i denti? Sedetevi comodi in El Foso, la fossa.
Certo prima dovrete guadagnarvi il tavolo a uno dei ristoranti: potrete scegliere tra ristorante peruviano, italiano, giapponese, di pesce e chi più ne ha…
Volete farvi vedere e essere visti? Salite a El Patio Cocktail Bar. Da qui avrete la migliore vista sul Platea e non potranno non vedervi.
San Miguel: cibo per il corpo e per la mente
Piccolo, sotto una tettoia in ferro battuto che fa di questo mercato un prezioso gioiello architettonico, il mercato di San Miguel sorge in Plaza San Miguel, vicino a Plaza Mayor. E’ il mio preferito.
Siete in Plaza Mayor tra giocolieri e orde di turisti che ammirano i dipinti sulle pareti, ma basta uscire da una delle porte e arrivate qui, nel regno della gastronomia madrilena che è San Miguel.
Fare un giro tra i suoi banchi significa essere presi dal dubbio se sia meglio un “platillo de gambas” o una cerveza con le “banderillas”, i sottaceti. Senza voler citare le montagne di olive in tutte le forme, colori e ripieni. E che dire dell’aglio marinato? Non senti l’odore acre e lo puoi consumare come fossero patatine. Per purificare, purifica. Bisogna solo assicurarsi che il compagno di camera faccia lo stesso.
Ma qui si viene anche per partecipare a workshop, recital, spettacoli e a parlare con i venditori di pesce per capire come se ne valuta la freschezza (la compattezza delle branchie mi assicurano all’Oyster Bar di Daniel) o per mangiare a Qué bonito es Panama che devolve una parte del ricavato a progetto solidali.
A San Miguel ci si può fermare per il caffè del mattino alle 10 e ripassare, durante il giorno, fino alle 2 di notte (giovedì, sabato e domenica sera): c’è sempre qualcuno.
San Ildefonso: street market all’insegna dell’assaggia e sorridi
Non è una battuta, ma è il motto che la comunità di imprenditori che sta dietro il mercato di San Ildefonso si sono scelti per far capire subito chi sono loro e cosa fa la differenza.
Al 57 di calle Fuencarral si mangia, si beve ma soprattutto si socializza.
Questo è appunto il concept di San Ildefonso Street Market: taste & smile.
Raramente si cucina a San Ildefoso: il cibo è già pronto e il tempo qui si deve passare non a cucinare, ma a parlare, a raccontare e a raccontarsi.
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